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La guerra in Ucraina ha avuto effetti immediati sui tassi dei mutui. Il giorno dell’invasione, infatti, l’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso, in particolare l’Irs con scadenza a 20 anni, ha superato quota 1.

La situazione sui tassi dei mutui è poi parzialmente rientrata, soprattutto per quanto riguarda i tassi variabili. Per quanto riguarda i tassi fissi, invece, al 10 marzo si segnalano aumenti su tutte le scadenze, in particolare abbiamo la seguente situazione (fonte: Mutuo Facile):

  • Eurirs 10 anni 0,95 (due giorni fa 0,84)
  • Eurirs 15 anni 1,11 (due giorni fa 0,99)
  • Eurirs 20 anni 1,05 (due giorni fa 0,93)
  • Eurirs 25 anni 0,93 (due giorni fa 0,82)
  • Eurirs 30 anni 0,80 (due giorni fa 0,69)

Guerra ucraina, quanto costano i mutui

Attualmente, un mutuo fisso da 126.000 euro al 70%, da restituire in 25 anni, il miglior tasso (TAEG) disponibile il 1 marzo 2022 online era pari a 1,44%, con una rata da 489 euro al mese; dodici mesi fa, per un’operazione analoga, il miglior tasso era 1,04% e la rata 466 euro. Questo significa che chi chiede adesso un mutuo a tasso fisso paga, per tutta la durata del finanziamento, circa 6.900 euro in più di interessi rispetto a un anno fa.  

Guerra in Ucraina e inflazione

Se i mutui a tasso fisso sono oggi già ben più costosi di quanto non fossero un anno fa, sul fronte del mutuo a tasso variabile, per ora, la situazione è ancora stabile. L’Euribor è ancora in negativo, ma per il futuro sarà determinante l’andamento dell’inflazione. Se il livello attuale (legato alla guerra in Ucraina, ndr) diventerà strutturale, sarà inevitabile un intervento da parte della BCE sui tassi di interesse e questo avrebbe un impatto diretto sulle rate dei mutui variabili, sia per coloro che hanno già un finanziamento in essere, sia per coloro che lo sottoscriveranno in futuro.

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